Nell’ambito del progetto curatoriale foreignness, la fondazione La Fabbrica del Cioccolato inaugura il 26 novembre Schlosshotel Pension Riviera, un’esposizione di Fabrizio Giannini.
Il titolo della mostra è emblematico di una certa idea di esotismo che invade il Ticino nel secolo scorso e che ne reiventa il paesaggio con l’immaginazione delle genti del Sud.
Il paesaggio diventa così il luogo di un continuo attraversamento e di un nuovo regime di visibilità che viene ricomposto con elementi tanto estranei quanto intenzionali. Tale incorporazione non riguarda semplicemente il comportamento, né soltanto l’essenza, ma coinvolge anche sia l’esperienza che la soggettività.
Il suo lavoro si inserisce nel tema anzidetto attraverso la scelta accurata di elementi “forzati” a interagire tra di loro. A tal pro, l’artista ricorre a metodologie di accostamento e di trasposizione/sovrapposizione, esibendosi in un delicato processo di equilibrismo e di decontestualizzazione e demistificazione di fattori endogeni ed esogeni alla società, processo inteso come interazione tra natura, arte e comunicazione.
Giannini sottopone natura e arte a un esercizio allo stesso tempo concettuale ed estetico, fatto di repentine incursioni, invasioni e adattamenti a un contesto in rapido movimento.
Nei suoi lavori elementi entrati a far parte del contesto naturale esotico paesaggistico come componente caratteristica del Canton Ticino figurano, quali agenti invasivi ed estranei, piante dell’area mediterranea, come la palma o l’agave, tutti in perfetta ma “artificiosa” sintonia con la vegetazione autoctona che copre valli e montagne delle fasce prealpine.
Giannini si spinge oltre per porre con disinvoltura e coraggio il fattore estraneo a inserirsi quale elemento a sé stante, visivamente preponderante in un contesto storico artistico, con un’ironia e una freschezza di intenti e gestualità di forte impatto.
Ne nascono opere di estremo interesse per un’analisi sui rapporti tra arte nelle sue forme più estetiche e arte nelle sue forme espressive più concettuali, con evidenti analogie con il contesto sociale nel quale si muovono la cultura istituzionale e la creazione d’avanguardia, e contesti naturali nel quale si muove la società dei consumi e il territorio vittima delle conseguenze di un progresso incondizionato che ne esaspera gli equilibri.
Il lavoro di Giannini è spesso anche un processo di “formattazione” e decodifica di tutti questi meccanismi della nostra società, processo che sembra essere in un qualche modo ricondotto in una dimensione virtuale di complessa matrice matematica fuoriuscita da un vortice incessante di algoritmi informatici che l’artista in un impressionante video installazione parte della mostra, ci ripropone in termini di assordante e ripetitiva nenia sintetica ad inscenare una drammaturgia estetica concettuale di fortissimo impatto emotivo.
Testo critico di Rita Selvaggio-Schlosshotel Pension Riviera
Orari: dal mercoledì alla domenica, dalle 12:00 alle 19:00, o su appuntamento: requests@chocfact.ch . È comunque consigliabile annunciarsi sempre scrivendo a requests@chocfact.ch
Ingresso gratuito.
Fabrizio Giannini, Sala 3 (Vista generale), Esposizione ‘Schlosshotel Pension Riviera’, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Courtesy dell’artista.
Fabrizio Giannini, Channel black, 2016, 6 channel video, 6 x 400x220cm, Esposizione ‘Schlosshotel Pension Riviera’, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Courtesy dell’artista.
Fabrizio Giannini, Sala 2 (Vista generale), Esposizione ‘Schlosshotel Pension Riviera’, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Courtesy dell’artista.
Fabrizio Giannini, Shining white, 2016, direct Inkjet print on aluminium panel 2 mm, dimension: 120×80 cm, stroboscopic lamp Installation, Esposizione ‘Schlosshotel Pension Riviera’, Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Courtesy dell’artista.
Fabrizio Giannini (1964) è nato e cresciuto a Lugano e ha poi studiato a Londra e Parigi, dove ha cominciato il suo percorso artistico. Numerose le esposizioni alle quali ha partecipato a partire dagli anni ‘90, da Milano a Torino, da Parigi a Londra, da Uppsala a Tampere (Finlandia) fino in Sud Corea. Nel 2001 si è aggiudicato il Premio federale delle belle arti e a più riprese ha esposto anche a Lugano i suoi lavori. Se formalmente la sua produzione resta estremamente eterogenea, il filo rosso che la accomuna è legato ad una costante riflessione sull’uso e l’abuso delle immagini nel mondo dei media. Dapprima la televisione, negli ultimi anni prepotentemente il web, sono parte integrante del lavoro di Fabrizio Giannini.